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Turismo esperienziale




L’aspetto che ci affascinava di più di questo viaggio era conoscere il vero volto del territorio.


Non è un caso che abbiamo incrociato sul cammino Pierfilippo Spoto, pioniere del turismo esperienziale, cioè un turismo mirato a far conoscere il lato autentico della Sicilia rurale attraverso le persone che ci vivono.


In poche parole, è stato uno dei primi ad aver pensato che anche l’incontro con un pastore o un panettiere potesse essere interessante come la visita a un tempio greco, se non di più.


Con lui parliamo di borghi che rischiano di spopolarsi; mestieri antichi che rischiano di andare perduti, come il pastore, il fornaio, il contadino, il calzolaio. Ci racconta della sua idea, nata circa venti anni fa. “Io volevo raccontare ai visitatori quello che siamo.”


Ci ha portati a Sant’Angelo Muxaro, nel cuore della Sicania. È un paesaggio famoso per gesso, grotte e gastronomia.


Nei grandi strati di gesso su cui poggia il borgo sono state esplorate grotte naturali e d’origine antropica. Questi ultimi sono luoghi di sepoltura affascinanti, come la Tomba del Principe, scoperta all’inizio del secolo scorso e forse tanto antica da aver addirittura ospitato il corpo del re Minosse.


Passiamo dai tesori sepolti ai tesori viventi andando in un piccolo forno storico. Angelo e Maria, che ci lavorano da una vita, ci accolgono con un sorriso e un pane cunzato. Raccontano con entusiasmo di altri tempi, quando tutti in paese preparavano la conserva all’aperto, o l’impasto del pane in casa per cuocerlo poi nel loro forno.


Tutto ciò non è una bellezza antica come può esserlo Segesta o Selinunte. È una bellezza viva, con cui parlare. La cosa bella è che il primo a lasciarsi affascinare è Pierfilippo, che ci torna ogni volta, infondendo così agli altri questo incanto.




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